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23 January 2020 > 26 January 2020

/gè·ne·re/ sostantivo maschile

Ado Brandimarte, Luna Hoei Cini, Giorgia Mascitti, Lizzie

BOOMing Contemporary Art Show | DumBO Space,

Per BOOMing Contemporary Art Show, dal 23 al 26 gennaio 2020 presso DumBO Space di Bologna, Yoruba diffusione arte contemporanea presenta /gè·ne·re/sostantivo maschile un progetto che getta uno sguardo sulle visioni intorno al tema dei Femminismi delle nuove generazioni di artisti. Sono le voci di Ado Brandimarte, Luna Hoei Cini, Giorgia Mascitti e Lizzie, i loro sguardi, i loro pensieri, che si riflettono nelle loro opere, a raccontare, proprio attraverso la frammentazione, la visione di una generazione su un argomento apparentemente distante, eppure di estrema e urgente analisi contemporanea.

 

“In una società distratta, iperveloce, sovraesposta ad un opinionismo mediatico dilagante, la memoria storica muore disarmata; “Femmnismo” si trasforma in una sgrammaticatura di “Femminile”; i diritti civili si sfilacciano sotto il peso di stereotipi consolidati. Ma /gè·ne·re/ non ci sta e svela Femminismi sottesi alle intenzioni artistiche dei suoi protagonisti e con uno sguardo analitico ci guida nella ossessiva osservazione del loro “fare”, ne cela l’anima con tutte le sue banalità e contraddizioni”. (Federica Zabarri).

 

BOOMing Contemporary Art Show | DumBO Space

Via Camillo Casarini, 19 | 23 > 26 gen. 2020

 

Orari
> 23 gennaio: dalle 20:00 alle 24:00
> 24 gennaio: dalle 16:00 alle 24:00
> 25 gennaio: dalle 15:00 alle 24:00
> 26 gennaio: dalle 11:00 alle 22:00

 

BIOGRAFIE DEGLI ARTISTI

 

La ricerca di ADO BRANDIMARTE, inizialmente influenzata da un immaginario neoclassico, oggi guarda al tema dello stereotipo della forma scultorea e della ricerca dell’identità spirituale. Forme doppie in continua lotta in cui il ‘dentro’ e il ‘fuori’, lo stampo e la forma (il maschio e la femmina, così comunemente chiamati in scultura) invertono ruoli e significanti. Le figure femminili di Brandimante finiscono così per esporre in prevalenza l’involucro esterno di un sé svuotato, che dichiara perennemente una mancanza, che esprime con forza un senso di privazione, per poter essere, in grado di prevaricare ogni aspetto didascalico.
Insegna Ceramica e Tecniche di Formatura presso l’U.T.E.A.P di Ascoli Piceno. Fra le opere pubbliche realizzate si ricorda il “Monumento alle vittime del terremoto di Accumoli”, il “Monumento nazionale agli alpini sezione Macerata” e la partecipazione al “Monumento alla memoria di Walter Pizi” in provincia di Teramo. Ha preso parte al “Premio speciale del presidente della regione Marche 2017”. Ha vinto premi e frequentato workshop, tra i quali il “Drawing and Sculptural forms”, Repin St.Petersburg State Academy Institute of the Russian e RaMO_05, Caramanico Terme (PE). Tra gli eventi più importanti cui ha partecipato si ricordano: Condominio-Museo, Torino (2019); Logos Mundi, Ipogeo MateraSum, Matera (2019); Eastgallery, ANRP, Roma (2019); Biennale Internazionale di Ceramica tra Tradizione e Modernità,mostra itinerante svoltasi, Kauno Rajono Muziejus, Lituania (2017) e Birzai Castle di Vilnius (2017). Ha preso parte inoltre alla Biennale Arteinsieme di Ancona, presso il Museo Archeologico Nazionale delle Marche e la Mole Vanvitelliana.

 

LUNA HOEI CINI svolge la propria ricerca a partire dallo studio del “segno”, inizialmente tracciato dalla penna, per poi espandersi fino a diventare pittorico. Un segno nero, forte e deciso, a volte aggrovigliato fino a farsi massa in certi punti, ma sempre spontaneo e istintivo anche quando appare più controllato e modulato. Ne derivano immagini prive di una vera e propria funzione rappresentativa, immagini si potrebbe dire in disfacimento e per certi aspetti ancestrali e primigenie. Infatti, con un segno che tradisce la sua stessa emotività, Luna Hoei Cini dà origine a soggetti privi di referenzialità, collocandoli in una dimensione ampia, aperta e senza limiti. Ispirata, per certi versi, alla sensibilità del Tantra, dunque alla complessità e non univocità di differenti aspetti spirituali, l’artista con il proprio immaginario espressivo, ci conduce a visioni dell’universo come se esso fosse dentro di noi e al contempo, come se noi fossimo l’universo stesso. In sostanza, la sua poetica si concentra sull’idea che tutto ciò che esiste nell’universo (o multi universo si direbbe oggi) appartenga anche al corpo del singolo.
Fra le ultime esposizioni si segnalano: I Pazzi Siete Voi, The Others Art Faire, Torino (2019); Ieri e Oggi, Collettiva di artisti storicizzati e contemporanei, Galleria Marcantoni, Pedaso (2019); Il Fondale, Galleria La Corte, Senigallia (2017); Appassionata, Teatro Lauro Rossi, Macerata (2016); Pre Biennale, Galleria Art Studio di Tatiana Carapostol, San Donà di Piave – VE (2015). Attualmente è iscritta all’Accademia di Belle Arti di Macerata.

 

La ricerca visiva di GIORGIA MASCITTI si sviluppa a partire da immagini intime, quotidiane, a volte banali che attraverso un raffinato collage, volatilizza il proprio contesto, privandoci degli strumenti per una lettura in termini di senso e significato. Sono foto o frammenti che Mascitti preleva in egual misura da album di famiglia o pubblicità in cui, attraverso il suo intervento, viene letteralmente recisa la patina di rassicurare familiarità finendo per trasformare “quadretti di famiglia” in grotteschi ed inquietanti scenari. Nelle opere di Mascitti luoghi come famiglia e casa perdono lo status di spazi sicuri per trasformarsi in ambienti ostili ed onirici che sottendendo incomprensibili oscurità interiori.
Giorgia Masciti ha preso parte fra il 2018 e il 2019 a diverse collettive e manifestazioni, tra cui “Premio Marche 2018”; “Prima Rassegna Biennale Fiber Art”; “67° Rassegna d’Arte Premio G.B. Salvi”; “Sensazioni Contemporanee”. Nel 2017 ha conseguito il titolo di Laurea Triennale in Decorazione con Lode presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata dove tutt’ora continua il percorso di studi specialistici nello stesso indirizzo.

 

Nell’immaginario figurato di LIZZIE (pseudonimo di Elisabetta Moretti) nuove ed improbabili divinità femminili, indistinguibili le une dalle altre, affollano un altrettanto nuovo Olimpo da passerella privo di qualsiasi dimensione. La mancanza d’identità dei suoi personaggi cela a malapena l’aspetto raggelante di corpi smagriti fino all’osso e di figure che si atteggiano in ‘posa’ nella ricerca di un’esteriorità perfetta, solo in superficie appagante. Ixtab/Prada, Selkit/Kenzo, Morte/Chanel svelano un universo interiore in cui non sembra più possibile l’accettazione del sé, in cui non c’è spazio per la propria persona, in cui l’unico ruolo interpretabile resta quello di una perenne prigione di inadeguatezza.
Tra le esperienze espositive si ricordano: tra-spa-ren-ze, Spazio Duma, Macerata (2019); SL e ADESILEX P22, Accademia di Belle Arti di Macerata (2019). Dopo aver conseguito la Laurea Triennale in Decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata, attualmente prosegue gli studi specialistici in Decorazione del Contemporaneo presso lo stesso ateneo.